Sono romana e , come dicevo, figlia d'arte.
Ho insegnato disegno, grafica e soprattutto storia dell’arte nelle scuole superiori statali dal 1967 al 1997.
Sono stati 30 anni faticosissimi, a lottare con l'ignoranza e soprattutto con l'ottusità burocratizzata: la scuola ( e la cultura) italiana erano e sono ancora refrattarie a tutto ciò che può aprire le menti, promuovere la crescita intellettuale e la conoscenza di sé, formare cittadini e lavoratori preparati, liberi e magari anche felici, di uno stato libero.
Dopo 30 anni di lavoro a tempo pieno, nel quale ho collezionato moltissime delusioni ma anche qualche vittoria umana ( e non è poco), me ne sono andata in pensione.
Ho voluto così affermare il mio diritto di avere finalmente il tempo per studiare ( e mi interessano tante, anche troppe cose ),per curarmi un po' di me e di chi amo.
Da quando ho memoria alterno scultura e pittura, poesia e scrittura.
Acquerellista fin da quando avevo meno di due anni, elementari, medie e liceo scientifico. Poi alla maturità scientifica a 18 anni ho aggiunto quella artistica a 19. Già ero Maestra ceramista, e scultrice da sempre, appassionata a sperimentare tecniche e materiali, dai più tradizionali ai più nuovi, parole e persone comprese.
Dal 1983 ho scoperto e adottato un piccolo paese della provincia viterbese, Fabrica di Roma, e vi ho realizzato il mio "luogo per creare".
A settembre 2001 ho terminato la realizzazione di “X-Fly” , una scultura volante che è una specie di mostro alato e variopinto e che dà il nome al mio laboratorio/galleria.
E' in questo "luogo di X-Fly" che realizzo e presento pubblicamente opere recycling, dipinti e sculture in ceramica, scritti e altro.
In performances aperte a tutti coloro che vogliono giocare con le forme, coi colori, con i suoni e le parole. Con le emozioni, con me.
Sostengo da sempre che l'arte e la creatività sono cose vive:
tutti sono in grado di capirne, apprezzarne e goderne i messaggi, a patto che siano liberi dalla paura di farlo.
Le opere della creatività vanno vissute da tutti, non solo da e tra gli "addetti ai lavori" ("cieco/sordi" succubi di "mercanti furbi")